Siblings

Siblings

Il termine “Sibling” significa fratello o sorella, ma nel nostro Paese indica i fratelli di bambini con difficoltà (Rossi, 2008).

Per molto tempo la ricerca sull’impatto della disabilità di un bambino sulla famiglia si è interessata principalmente dei genitori e della mamma in particolar modo. Dagli anni Ottanta si è attenzionato anche il vissuto dei fratelli e sorelle, esaminando l’effetto che crescere con un fratello con difficoltà aveva sui bambini con sviluppo tipico. (Seligman, 1983, Rodger, 1985, cit. in Rossi, 2017).

Le ricerche che hanno esaminato in passato le relazioni fra siblings si sono focalizzate a delineare le possibili conseguenze negative che il figlio senza difficoltà può avere (come ad esempio stress) così come l’elevata probabilità che sviluppi problemi comportamentali e psicologici, specialmente quando il figlio con sviluppo tipico non riceve le adeguate attenzioni da parte dei genitori. Di contro, però, tutto questo può portare allo sviluppo di diverse abilità, risorse e competenze sociali (Farinella, 2010).

Se il bambino con disabilità nasce dopo il sibling, quest’ultimo vivrà il cambiamento insieme alla famiglia e costruirà la sua personalità in questo contesto. I genitori, però, gestiranno la situazione avendo già esperienza e competenze relative all’essere genitore. Quando, invece, è il sibling a nascere dopo egli si troverà in un ambiente in cui la disabilità è qualcosa di normale, qualcosa che per lui è sempre esistita (Martirano, 2016).

Molte volte i bambini ricevono informazioni parziali circa la disabilità del fratello. Questo perché i genitori credono così facendo di tutelarli, nascondendo le preoccupazioni in quanto pensano possano essere gestite solo dagli adulti (Farinella, 2015; Martirano, 2016).

In realtà ricevere informazioni circa le condizioni del fratello è rassicurante per i siblings, permette di acquisire le risposte alle loro domande e di essere in grado di rispondere a quelle degli altri (Meyer, Vadasy, 2008).

La maggior parte dei genitori di figli disabili crede che le difficoltà dei loro bambini possano solo nuocere agli altri figli. In verità i siblings, crescendo, hanno gli stessi problemi dei loro coetanei. Molti di loro, anzi, si mostrano forti a livello sociale e psicologico e inoltre il rapporto con il fratello con difficoltà potrebbe essere più profondo e positivo di quello che potrebbe caratterizzare un rapporto dove non vi è disabilità (Lobato, 1990, cit. in Farinella, 2010).

Nella vita dei siblings non troviamo solo problemi, ma anche possibilità e sfide positive. Ad esempio il fatto di dover crescere in fretta predispone a una maggiore maturità e ad essere più responsabili dei propri coetanei; il fatto di avere molti impegni li rende affidabili e responsabili; l’esperire il “senso di colpa del sopravvissuto” li porta a riuscire a raggiungere molti successi e, per finire, la rabbia che provano nei confronti del mondo li rende orgogliosi delle mete raggiunte dal fratello (Martirano, 2016).

Se i siblings hanno a disposizione un ambiente che li sostiene, possono diventare più resilienti degli altri bambini. Avere un fratello con disabilità può incrementare lo sviluppo di competenze sociali e relazionali come l’empatia, oppure migliorare le capacità per riuscire a fronteggiare gli eventi stressanti che possono capitare nella vita. Crescere con un fratello con difficoltà porta i siblings ad essere più responsabili dei loro coetanei (Dondi, 2008).

Sara Peci