Caratteristiche dello Spettro dell’Autismo

Caratteristiche dello Spettro dell’Autismo

L’Autismo è un disturbo del neurosviluppo biologicamente determinato con esordio nei primi anni di vita (APA, 2013). Le manifestazioni cliniche variano da persona a persona e anche nella stessa persona con il passare del tempo. È un disturbo presente più frequentemente nella popolazione maschile. Ad oggi non si conosce con certezza l’eziologia dell’Autismo, si ipotizza che a favorirne la comparsa possano essere diversi fattori ambientali e genetici (Termine, Derhemi, Bartoli, 2017). È contraddistinto principalmente da deficit permanenti nell’area della comunicazione e dell’interazione sociale, e da attività limitate, interessi ristretti e comportamenti stereotipati e ripetitivi.

Criteri diagnostici

Vi sono cinque criteri diagnostici:

  1. Deficit permanenti nell’area della comunicazione sociale e in quella dell’interazione sociale, presenti in più ambiti: nell’area della reciprocità socio-emotiva; in quella dei comportamenti comunicativi non verbali; prosecuzione e comprensione delle relazioni;
  2. Interessi ristretti e comportamenti stereotipati e ripetitivi: movimenti stereotipati e ripetitivi; ostinazione a seguire sempre gli stessi schemi di comportamento o la stessa routine; interessi limitati, anomali per intensità; iper o iporeattività verso stimoli sensoriali o interessi inusuali per elementi sensoriali dell’ambiente;
  3. I sintomi devono manifestarsi nel primo periodo dello sviluppo;
  4. I sintomi determinano deficit nel funzionamento sociale, lavorativo o nel funzionamento in altri importanti ambiti;
  5. Questi deficit non sono meglio spiegati da disabilità intellettiva o da ritardo globale dello sviluppo (DSM-5, 2013).

Il Disturbo dello Spettro dell’Autismo può comportare Disabilità Intellettiva, anche se il livello di abilità intellettiva è variabile. Infatti, è una condizione particolare che va da un polo più negativo con compromissioni gravi, ad uno più positivo con funzionamento intellettivo nella norma o anche superiore alla norma.

È possibile fare diagnosi di Disturbo dello Spettro dell’Autismo tramite l’osservazione del comportamento, indicazioni dei genitori o di altre persone, e test standardizzati per l’Autismo (Sulkes, 2020).

Dal DSM-4 al DSM-5

Nel DSM-4 (Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali), si parlava di “Disturbi pervasivi dello sviluppo”, categoria che conteneva al suo interno l’Autismo classico, la Sindrome di Asperger, il Disturbo disintegrativo dell’infanzia (o Sindrome di Heller), la Sindrome di Rett e il Disturbo autistico non altrimenti specificato (NAS). Con il DSM-5 non vengono più usate queste sottocategorie e si va verso la dimensione dell’unico spettro. Quindi, attualmente, tutti questi disturbi (esclusa la Sindrome di Rett che costituisce un disturbo genetico a sé stante), vengono appunto raggruppati tutti sotto la dicitura di “Disturbo dello Spettro dell’Autismo”. Il termine “spettro” deriva dal fatto che i disturbi differiscono in relazione a una molteplicità di variabili quali il livello di gravità della condizione autistica, il livello di sviluppo e l’età cronologica (Sulkes, 2020; Termine, Derhemi, Bartoli, 2017).

Caratteristiche generali

Nell’Autismo si rilevano difficoltà nelle relazioni con l’ambiente e la propensione all’isolamento; preferenza ad eseguire giochi ripetitivi e stereotipati, il non accettare i cambiamenti, il ritardo nello sviluppo del linguaggio, la ripetizione automatica dei comportamenti. In molti casi vi sono deficit del linguaggio come assenza completa del linguaggio o ritardo, limitata comprensione, ecolalia, linguaggio artificioso e letterale. Si fa fatica a cominciare o mantenere un discorso, a capire le domande che vengono poste o le istruzioni, a contestualizzare le parole e a integrarle con la gestualità.

Anche nel caso in cui la persona riesca ad usare il linguaggio adeguatamente, questo non è utilizzato per entrare in relazione con gli altri, ma semplicemente per indicare o richiedere. I deficit della reciprocità socio-emotiva portano a non riuscire ad iniziare interazioni sociali e a condividere le emozioni, questo correlato all’incapacità di imitare il comportamento altrui (Corona, De Giuseppe, 2016; Termine, Derhemi, Bartoli, 2017).

Le persone con Autismo manifestano risposte estreme alle sensazioni, non solo in negativo ma anche in positivo (Sulkes, 2020). Un aspetto che viene individuato precocemente consiste nell’alterazione dell’attenzione congiunta, evidenziato dal non essere in grado di indicare o mostrare un oggetto per condividere un interesse, oppure dal non riuscire a seguire qualcosa che viene indicato o lo sguardo di un’altra persona. Nei bambini è assente il gioco funzionale e simbolico. Possono essere presenti deficit motori e autolesionismo (Termine, Derhemi, Bartoli, 2017).

Sara Peci